Disturbi di Personalità

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Esplorazione dei Disturbi di Personalità: Analisi Approfondita dei Schizoidi, Paranoidi, Somatizzanti e Borderline.

Come affermano gli autori del Manuale Diagnostico Psicodinamico (2008, 8), la personalità può essere definita come l’insieme delle caratteristiche e dei modi peculiari e sufficientemente stabili, in parte coscienti e in parte inconsci, secondo cui ciascuno di noi pensa, sente, percepisce, si comporta e si relaziona con gli altri. Se questo complesso abituale ci consente di vivere in modo abbastanza sereno, di relazionarci con gli altri in modo gratificante, di adattarci in modo flessibile ai cambiamenti e alle vicissitudini dell’esistenza, di provare una varietà più ampia possibile di emozioni, di gestire in modo relativamente efficace l’ansia e la sofferenza, mantenendo saldo il senso di chi siamo e la nostra autostima, allora con buona probabilità vivremo una vita soddisfacente, anche se non priva di difficoltà.

Se invece i nostri modi caratteristici di essere, nonostante i nostri sforzi, continuano a creare dolore a noi e a chi ci sta accanto, secondo copioni che tendono a ripetersi in modo automatico, allora saremo verosimilmente portatori di un disturbo della personalità. Ciò significa che non siamo capaci di adattarci in modo flessibile alle condizioni stressanti della vita, ma tendiamo ad adottare delle reazioni rigide, senza adeguare la nostra risposta alla situazione specifica e dunque collezionando fallimenti e sofferenza.

Quando parliamo di disturbo, non intendiamo attribuire una etichetta diagnostica, quanto piuttosto fare riferimento ad una condizione di patologia, cioè che crea notevole dolore a se stessi e agli altri in modo persistente e impedisce di vivere pienamente e con soddisfazione. Queste sono le condizioni che necessitano e possono beneficiare di un trattamento psicoterapeutico. Possiamo immaginare che vi siano differenti livelli del nostro benessere psichico, da quelli in cui le nostre capacità e caratteristiche della personalità ci garantiscono una vita tutto sommato gratificante, sebbene non immune dalle comuni difficoltà, fino a livelli di sempre maggiore compromissione del funzionamento psicologico e della possibilità di vivere pienamente.

Proponiamo una sintetica descrizione dei disturbi di personalità più diffusi, desunta dal Manuale Diagnostico Psicodinamico, dal Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali e da La diagnosi psicoanalitica di N. McWilliams e che trattiamo nella nostra attività clinica.

Disturbi Narcisistici di Personalità

Le persone che soffrono di un disturbo narcisistico di personalità presentano differenti livelli di gravità e di capacità di adattamento alla realtà, ma condividono il sentimento di vuoto interiore, di mancanza di senso, di vergogna e debolezza, la paura di essere inadeguati, una autostima cronicamente e gravemente bassa, che le induce a ricercare senza sosta conferme dall’esterno rispetto al proprio valore e alla propria importanza o ad attuare comportamenti compensatori vari. Se è vero che tutti abbiamo necessità di sentirci apprezzati, per alcuni di noi il bisogno di approvazione è talmente pervasivo e predominante da indurre a concentrarsi in modo eccessivo su di sé.

Se il bisogno di approvazione e di conferma sono soddisfatti, ad esempio, attraverso l’ammirazione per il raggiungimento di una condizione sociale ed economica di prestigio, spesso le persone con tale tipo di personalità possono sentirsi euforiche e comportarsi in modo grandioso e sprezzante verso gli altri, soprattutto se considerati di condizione inferiore. Quando, al contrario, il successo desiderato non è raggiunto e il bisogno di stima non è soddisfatto, possono provare sentimenti di invidia, vergogna e sentirsi depresse. In questi casi, un modo di “medicare” la propria autostima mortificata è rappresentato dalla tendenza a idealizzare o svalutare gli altri. Nel primo caso, la relazione con persone idealizzate rinforza positivamente l’opinione che hanno di sé; mentre la svalutazione degli altri viene adottata come modo per sentirsi superiori.

Possiamo distinguere due tipi differenti di personalità narcisistica: quella definita arrogante, caratterizzata dalla convinzione di avere tutti i diritti, dalla svalutazione degli altri, dalla vanità eccessiva, dalla tendenza a manipolare le altre persone e a comportarsi in modo carismatico e dominante; quella detta depressa/svuotata, in cui predomina invece la tendenza a ottenere la benevolenza degli altri, a ricercare persone da idealizzare, a sentirsi mortificato e provare forti sentimenti di invidia verso coloro che considerano migliori.

Disturbi Schizoidi di Personalità

La caratteristica principale del disturbo schizoide di personalità è la tendenza al ritiro difensivo dalle relazioni sociali, cioè a creare una distanza tollerabile dagli altri, per timore di essere invasi, controllati o traumatizzati o sovrastimolati. Le persone che soffrono di un disturbo schizoide presentano una particolare sensibilità agli stimoli esterni, e sono ricordati dai familiari come bambini che evitavano eccessi di luce, rumore e movimento.

Tale ritiro può essere fisico, come ad esempio, lo stato di isolamento degli eremiti, oppure psicologico, come, ad esempio, il rifugio nella fantasia. Inoltre, una ulteriore modalità protettiva spesso utilizzata è la tendenza a assumere caratteristiche o comportamenti bizzarri ed eccentrici, che inevitabilmente tengono gli altri a distanza.

Nonostante la necessità di isolarsi, intimamente tali persone provano un forte desiderio di intimità e possiedono una spiccata capacità di percepire stati d’animo e psicologici in sé e negli altri; infatti, contrariamente alla credenza comune circa l’incapacità di provare emozioni, spesso le persone schizoidi sperimentano sentimenti dolorosi di notevole intensità, da cui l’unica difesa possibile sembra essere il distacco.

La psicoterapia rappresenta un efficace strumento che può aiutare tali individui a sperimentare l’intimità emotiva all’interno di una relazione interpersonale che rispetti la loro necessità di una distanza ottimale e che consenta l’espressione del disagio emotivo in condizioni che sentono sicure.

Disturbi Paranoide di Personalità

Il disturbo paranoide di personalità si caratterizza per la tendenza ad attribuire ad altri sentimenti, affetti, impulsi propri, ma vissuti come inaccettabili, e vissuti poi come minacce esterne.

Tali affetti riguardano alcune tematiche fondamentali, come, ad esempio, l’ostilità, proiettata sugli latri, genera il timore di essere perseguitati da persone ostili; la dipendenza, come convinzione irrazionale di essere vittima dell’intenzione malevola di renderli dipendenti in modo umiliante; l’attrazione vissuta come intollerabile e perciò proiettata all’esterno e vissuta come sensazione che gli altri abbiano intenzioni seduttive nei loro confronti o di persone con cui hanno una relazione, scatenando la loro incontrollabile gelosia. Sono perciò molto sospettosi e diffidenti, in particolar modo nei confronti di chi ha potere e che quindi potrebbe attaccarli o sfruttarli.

La psicoterapia può essere utile per giungere all’accettazione dei sentimenti, degli affetti e degli impulsi considerati pericolosi e inaccettabili e per aiutare le persone a distinguere tra pensiero e comportamento, cioè che un pensiero o un affetto negativo nei confronti di un’altra persona non equivale a mettere in atto un comportamento lesivo verso di lei.

Disturbo Somatizzante di Personalità

Le persone che soffrono di un disturbo somatizzante di personalità si caratterizzano per la tendenza ad esprimere le emozioni e le esperienze dolorose o a reagire agli stress attraverso la malattia fisica.

All’origine è presente una difficoltà a tradurre in parole affetti vissuti come troppo dolorosi. Generalmente tali persone sono afflitte da patologie organiche ricorrenti che non possono essere attribuite a una condizione medica o all’azione di un agente patogeno specifico. Tipicamente riferiscono sintomatologie dolorose, gastrointestinali, difficoltà sessuali e sindromi epilettiformi inspiegabili, ma generalmente connesse allo stress o a vissuti emotivi talmente penosi da non poter essere espresse in altro modo se non attraverso un sintomo fisico.

Spesso le persone che soffrono di tale disturbo giungono alla consultazione psicologica dopo un lungo ed estenuante peregrinare fra numerosi medici specialisti, che non potendo spiegare e curare la sintomatologia del paziente, riconducendola ad una precisa categoria diagnostica, tendono ad apporre l’etichetta generica di disturbo di somatizzazione.

Il rischio è di sottostimare la sofferenza del paziente, che è invece reale e invalidante e che merita dunque di essere accolta e affrontata con strumenti differenti da quelli strettamente medici. In particolare, la psicoterapia, intesa come cura attraverso l’ascolto e la parola è sicuramente un’impresa complessa con queste persone, ma fondamentale per aiutarle ad affrontare e superare la difficoltà che sembra caratterizzarli, ossia l’impossibilità di riconoscere, tradurre in parole e accettare gli stati affettivi dolorosi, che altrimenti non hanno altra possibilità che la via dell’espressione somatica.

Disturbo Borderline di Personalità

Le persone con disturbo borderline di personalità presentano difficoltà nella sfera relazionale dovuta ad un’intensa mutabilità dell’umore e al passaggio spesso repentino dalla idealizzazione alla svalutazione dell’altro; sono incapaci di intimità emotiva e provano sovente la sensazione che l’altro non si curi di loro in modo adeguato o sufficiente.

L’empatia e la sollecitudine verso le altre persone possono essere presenti, ma non disinteressate, perché subordinate all’attesa di riceverle in cambio all’occorrenza. Gli individui con tale tipo di personalità non sembrano essere in grado di tollerare le separazioni, anche se di breve durata, che, infatti, possono suscitare una intensa rabbia e profondi timori e possono essere interpretate come conseguenza della loro “cattiveria”.

Caratteristiche sono anche l’instabilità dell’immagine di sé e del proprio senso di identità, l’ incapacità di controllare gli impulsi, con conseguente tendenza all’abuso di sostanze e allo sviluppo di altri tipi di dipendenze patologiche (gioco d’azzardo, cibo, sesso, dipendenze tecnologiche), l’ inadeguata capacità di regolare gli affetti, in particolar modo la rabbia, spesso intensa, immotivata e difficilmente gestita (sono frequenti gli accessi d’ira e gli scontri fisici). Inoltre, sono presenti sentimenti di angoscia, di vuoto, e grave depressione accompagnati da ricorrenti minacce e gesti suicidari.

L’impulsività che caratterizza le persone che soffrono di disturbo borderline di personalità si manifesta nella loro inclinazione ad attuare comportamenti che mettono a rischio la propria incolumità come, ad esempio, atti autolesivi, guida spericolata, spese eccessive, abbuffate, comportamenti sessuali a rischio.
Il trattamento considerato elettivo per le persone con organizzazione borderline di personalità è la psicoterapia espressiva. Si tratta di una “forma speciale di procedimento analitico modificato o di psicoterapia psicoanalitica” (Kernberg, 1975, 89; McWilliams, 1994, 101).

L’obiettivo della psicoterapia con tali pazienti è il raggiungimento di una percezione integrata e realistica di sé e degli altri.

Disturbo Fobico di Personalità

Le persone con un disturbo fobico provano una angoscia intensa che viene controllata attraverso l’associazione a situazioni e stimoli specifici temuti che vengono perciò evitati, sentendosi in questo modo al sicuro. Temono la solitudine, che suscita sentimenti di inadeguatezza e pericolo, che innescano comportamenti tesi a suscitare negli altri una reazione protettiva nei loro confronti. Possono provare timore anche dei propri affetti ed emozioni, a tal punto da evitare di prenderne consapevolezza.

La psicoterapia può rappresentare un valido aiuto e incoraggiamento a sperimentare le emozioni in un contesto sicuro, imparando a identificarle e ad esprimerle, nonché ad affrontare le situazioni temute e gli stimoli fobici.

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